La stitichezza, quel fastidio tanto diffuso

Tecnicamente si parla di stitichezza quando lo svuotamento intestinale intercorre non giornalmente, quindi una/due volte al giorno, ma circa tre volte alla settimana o meno ancora Photo by Mariana Montes de Oca on Unsplash

Qualsiasi questione dietetica e alimentare deve riguardare la digeribilità dei cibi e quindi la loro facilità ad essere metabolizzati e quindi “gestiti” dall'organismo umano.

Ovviamente i cibi più digeribili sono quelli più salutari sul piano dietetico ma anche per una normale attività quotidiana in quanto una digestione laboriosa porta ad effetti classici come il sonno, la pesantezza o altre difficoltà.

In alcuni soggetti la normalità metabolica viene inficiata da degli inconvenienti atti a produrre la ben nota stitichezza o stipsi: in questo caso lo svuotamento gastrico non avviene con il transito intestinale ma con una costipazione che può durare anche dei giorni, senza evacuazione.
Tale disturbo deriva dalla carenza della flora intestinale e dalla mancanza di contrazioni della parete dell'intestino che non spingono verso il basso l'ammasso fecale.
La microflora batterica intestinale può essere depauperata in modo tale da rendere difficoltosa la parte finale della digestione fino ad arrivare al fenomeno della stitichezza che, alla lunga, crea degli scompensi notevoli fino a sensazioni dolorose ed ad una vera insonnia oltre alla dolorosa incombenza dell'evacuazione quando il transito avviene, spesso anche dopo due o tre giorni.
Tecnicamente si parla di stitichezza quando lo svuotamento intestinale intercorre non giornalmente, quindi una/due volte al giorno, ma circa tre volte alla settimana o meno ancora.

Le cause di questo disturbo possono essere molteplici, indotte o congenite poiché ci sono persone famigliari con la stitichezza, più portate a questo disturbo invece che soffrire di altri disturbi quali il  suo antagonista che è la diarrea di tipo dissenterico, indubbiamente molto diffusa e classica in caso di impoverimento della flora batterica intestinale.

Ora, il dato principale è quello di regolarizzare l'alimentazione e cercare di bere, gradualmente, sempre più liquidi, in primis l'acqua ma anche tisane che aiutino nella depurazione dell'organismo oltre ad una alimentazione radicalmente diversa da quella che provoca la costipazione intestinale, spesso facilitata da stili di vita errati e da cibi elaborati e condimenti pesanti da digerire.

Una maggior presenza di fibre, vitamine e sali minerali è la principale arma di tutela da questo disturbo, ma una bottiglia di acqua sempre piena è assolutamente il primo passo, non meno di due litri e mezzo al giorno di liquidi e acqua prevalentemente sul totale del liquidi assunti.

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Roberto S.

Laureato al Dams indirizzo musicale con una tesi di laurea in filosofia della musica, si divide tra la redazione di contenuti promozionali e la programmazione lato web per il mondo Linux e Microsoft. Nel poco tempo libero che gli resta trova anche il modo di suonare il sax.

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